Se nell’ 800’ una pelle di porcellana era sinonimo di nobiltà, oggi la percezione è decisamente cambiata. Una pelle abbronzata è di tendenza e piace così tanto da sottoporci a lampade ed autoabbronzanti anche durante il resto dell’anno.
Sicuramente l’abbronzatura dona un colorito più luminoso e salutare, ma bisogna esporsi al sole con attenzione per evitare gli effetti negativi che le radiazioni possono provocare sulla pelle.
RICORDA: Proteggersi non vuol dire non abbronzarsi anche se si applica una protezione solare alta o medio/alta (50-40-30 SPF). Una volta esposti al sole viene innescata comunque la sintesi di melanina, ma avverrà in maniera più graduale, e non aggressiva per la pelle, anzi in questo modo l’abbronzatura sarà più uniforme e durature.
Innanzitutto bisogna esporsi al sole gradualmente, senza eccedere, perché un’esposizione prolungata può provocare eritemi, arrossamenti e prurito. Nei primi tre giorni è consigliato a tutti i fototipi, dal più chiaro al più scuro, l’utilizzo di solari con alto SPF (Sun Protection Factor), evitare l’esposizione diretta nelle ore più calde della giornata, dalle 11 alle 15, perché le radiazioni sono molto forti tanto che il nostro organismo, con le proprie difese fisiologiche, non riesce a schermare l’attacco dei raggi solari. Particolare attenzione soprattutto i bambini, chi ha molti nei, assume farmaci e donne in gravidanza.
Fototipi
- FOTOTIPO I: pelle chiarissima, capacità di abbronzarsi quasi nulla. Evitare le ore calde, solari con SPF molto alto e abbigliamento adeguato (cappello, occhiali).
- FOTOTIPO II: pelle chiara, bassa capacità di abbronzarsi. Evitare le ore calde, solari con SPF molto alto e abbigliamento adeguato (cappello, occhiali).
- FOTOTIPO III: pelle medio chiara. Evitare le ore calde, solari con SPF medio/alto.
- FOTOTIPO IV: pelle mediterranea. Solari con SPF medio.
- FOTOTIPO V: pelle sudamericana e poco sensibile. Protezione solare con SPF medio/basso.
- FOTOTIPO VI: pelle nera e poco sensibile. Protezione solare con SPF medio/basso
Scelta dei Solari
La scelta del prodotto solare da utilizzare si orienta sul fattore di protezione (SPF). Il primo a parlare del fattore di protezione fù F.J. Greiter che lo definì come: linea guida per la formulazione e la valutazione dei filtri solari. Il fattore di protezione si riferisce solo all’UVB, ossia quello più eritemigeno; quando si acquista un prodotto solare il valore di protezione riportato si riferisce solo all’UVB. Affinchè un prodotto solare agisca anche sugli UVA è necessario che in etichetta ci sia il simbolo di UVA cerchiato e il valore è calcolato con parametri differenti rispetto agli UVB.
Ma come si calcola questo fattore? Il fattore di protezione (SPF) è dato dalla MED, la minima dose eritemigena, cioè la minima quantità di UVB capace di produrre dopo 24h un eritema percettibile. Nota ancor più importante è la quantità di protezione solare da applicare, definita dalla commissione europea che si occupa di cosmetici (COLIPA) e che corrisponde a 2mg/cm2 di pelle, ossia un intero tubetto da 30g per un’unica applicazione. Applicare la metà della dose indicata vuol dire avere metà della protezione solare riportata in etichetta.
In questi anni la ricerca cosmetica ha fatto grandi passi per garantire la massima performance, protezione e stabilità dei solari.
Ma quali sono i punti chiave per un buon solare:
- Avere filtri fotostabili per evitare la degradazione al sole.
- Avere un basso profilo tossicologico per la pelle.
- Proteggere contro radiazioni solari (UVA e UVB).
Oggi le formulazioni prevedono un mix di filtri (fisici e chimici), sostanze vegetali, antiossidanti e booster che potenziano l’azione schermante.
Filtri Solari
- FILTRI CHIMICI: possono essere liquidi o in polvere, assorbono le radiazioni solari a bassa lunghezza d’onda riducendone la potenza convertendoli in radiazioni a maggiore lunghezza d’onda. Esempio: siliconi (fotostabili, resistono all’acqua e sudore).
- FILTRI FISICI o SCHERMI: sono pigmenti in polvere bianchi che riflettono le radiazioni una volta colpiti, non si solubilizzano e rimangono dispersi nella formulazione. Esempi: biossido di titanio e di zinco.
Per ottenere una maggiore capacità protettiva si utilizzano miscele di filtri, chimici e fisici, insieme a filtranti naturali come olio di mallo di noce, olio di germe di riso, olio di carota, olio di iperico, burro di karitè, aloe. Tutti questi ingredienti vengono utilizzati come coadiuvanti perché non agiscono da filtri primari. Tra gli ingredienti antiossidanti ci sono diversi oli come germe di grano, oliva e girasole ricchi di tocoferoli, oppure il tè verde ricco di polifenoli. Miscelando tutti questi ingredienti l’effetto antiossidante e coadiuvante si potenzia.
I solari in commercio si trovano in diverse forme, proprio per assecondare le diverse esigenze dei consumatori:
- Emulsioni: sono le formulazioni più utilizzate per i prodotti solari. Prevedono un mix di filtri, sostanze coadiuvanti, antiossidanti e conservanti. A seconda della formulazione cambia il fattore di protezione: basso, medio, alto.
- Oli solari: non richiedono conservanti ma hanno un basso SPF quindi adatti a fototipi scuri o a pelle già abbronzata.
- Stick e lipogel: si presentano in forma solida destinati a piccole aree come labbra, cicatrici, nei.
- Idrogel: di base acquosa o idroalcolica. Sensazione rinfrescante con basso SPF.
- Acque solari: prodotti spray rinfrescanti con basso SPF.
Consigli
- Scegliere solari con filtri UVA e UVB in base al proprio fototipo (leggi sopra a quale fototipo appartieni). Per la protezione contro gli UVA deve essere necessariamente riportato in etichetta, se non è presente il logo UVA cerchiato allora non è garantita la protezione verso queste radiazioni.
- Sull’etichetta dei solari non devono esserci informazioni/diciture/immagini fuorvianti, che possano indurre il consumatore ad associare a tale prodotto azioni e caratteristiche che non possiede come massima protezione o protezione a schermo totale.
- Il fattore di protezione (SPF) deve essere inversamente proporzionale al proprio fototipo: tanto più la pelle è chiara e quindi sensibile ai raggi solari tanto maggiore deve essere l’SPF.
- Applicare più volte la protezione solare soprattutto dopo ogni bagno in acqua o intensa sudorazione perché l’acqua può diminuire l’effetto schermante.
- Proteggersi con indumenti adatti (occhiali, cappelli).
- Rimuovere il trucco dal viso poichè i cosmetici possono essere fotosensibili.
- Evitare le ore più calde della giornata, 11-15.
- Dopo l’esposizione idratare la pelle con doposole, oli vegetali, burro di karitè, aloe per ripristinare il film idrolipidico cutaneo.